Il primo martire della Chiesa, morto per mano di Cosa nostra, proclamato beato nel 2013, ha lasciato una sfida da raccogliere: l'elaborazione di una pastorale più vicina agli ultimi e capace di fronteggiare i fenomeni mafiosi, soprattutto quelli di natura culturale.
Rosaria Cascio, un'insegnante che è stata sua allieva e sua collaboratrice, e Salvo Ognibene, avvocato impegnato nella promozione della legalità e di una cultura avversa alla mentalità mafiosa, con il recente libro, cercano di riportare l'attenzione sul messaggio di padre Puglisi, sul suo modello di prete, di cristiano, di cittadino, illuminato dal Vangelo di Cristo.
Seguendo l'esempio del sacerdote martire, è scopo del libro quello di fare un passo in avanti rispetto alla riflessione finora condotta dall'antimafia sociale.
Calò e Ognibene, IL PRIMO MARTIRE DI MAFIA, L'EREDITA' DI PADRE PINO PUGLISI, EDB, Bologna, novembre 2016, pagg. 235, € 18
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