Scholas Occurrentes ha voluto
parlare di giovani nell’anniversario del lockdown mentre la guerra è entrata
nelle case di tutti.
Dai rappresentanti delle istituzioni presenti sono arrivati sostegno e
apprezzamento per l’iniziativa: “Il lavoro che stiamo facendo insieme a
Scholas attraverso il nostro protocollo sta andando nella giusta direzione,
soprattutto in questo momento difficile. Oggi più che mai abbiamo bisogno di
solidarietà, vicinanza, condivisione e sostegno, soprattutto per chi è in
difficoltà. Credo che il lavoro di istituzioni come Scholas aiuti a guarire le
ferite, soprattutto evidenziando il lavoro congiunto con la comunità” ha
affermato il ministro della salute Roberto Speranza.
E di un lavoro istituzionale a favore della salute emotiva dei giovani
parla il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: “Credo che il lavoro che
stiamo facendo insieme a Scholas sia fondamentale perché è un lavoro che parte
dalle persone e, soprattutto, parte dalle difficoltà e dal disagio delle
persone e per questo dobbiamo lavorare per ricostruire un senso di
comunità.". Di comunità ha anche parlato Elena Bonetti, ministra alle Pari
Opportunità e Famiglia: “Noi italiani ci siamo mostrati rispettosi per le
regole. Code perfettamente silenziose e distanziate fuori dai supermercati,
senza la minima protesta. È scattato quel senso di comunità e le famiglie sono
state la rete di tutto questo”.
Di comunità e famiglia, questa volta digitali, nella tavola rotonda moderata da
Milly Tucci (Ambassador dell’evento per volontariato) parla Costanza
Andreini (Public Policy Manager Meta): “Unire comunità ci unisce alla
Fondazione Scholas Occurrentes, noi lo facciamo dal lato digitale -
dice - il mio è un invito a riflettere sul fatto che usare i social non
significa saperli usare. Meta, infatti, investe nella creazione di
consapevolezza e cultura perché i ragazzi vanno accompagnati nell’avventura
digitale, non solo per proteggerli ma anche per fornire loro le chiavi di
lettura dell’online. Take a break, per esempio è un promemoria che invita a non
passare troppo tempo sui social, uno strumento ed un invito alla
consapevolezza”.
La riflessione su giovani e digitale continua con Martina Colasante
(Government Affairs & Public PolicyManager Google) che emozionata
ricorda il contributo determinante del motore di ricerca nella didattica a
distanza, che ha permesso ai giovani di continuare a studiare. “Oggi i
più piccoli devono confrontarsi con immagini violente in cui ci sono volti e
storie di bambini – precisa – noi responsabilmente, come abbiamo
fatto durante la pandemia, cercheremo di contrastare la disinformazione con una
strategia che pone in evidenza le fonti autorevoli, quali sono le istituzioni”.
La formazione è importante anche per Google che ha creato percorsi per ragazzi,
docenti, genitori e nonni allo scopo di aiutarli a sviluppare lo spirito
critico: “Mettiamo in grado le persone di saper riconoscere le fonti
giuste - conclude Martina Colasante –. Abbiamo anche inventato
una sorta di vademecum, distribuito nelle scuole, che aiuta a muovere i primi
passi in un mondo in cui l'informazione diventa sempre più complessa”.
Giacomo Lev Mannheimer di Tik Tok dice che la caratteristica della sua
piattaforma è la contaminazione, niente like o follower, e riporta del caso
#Bookstock, hashtag che ha prodotto 25 miliardi di visualizzazioni ed ha
addirittura attratto l'interesse delle case editrici di libri.
Derrick de Kerckhove, sociologo esperto del mondo digitale e direttore
scientifico di TuttiMedia/MediaDuemila partner dell’evento, parla di tempi
interessanti ma difficili da gestire: “Che tu possa vivere in tempi
interessanti. Questa antica maledizione cinese trova la sua piena realizzazione
nell’oggi, nel terrorismo con la caduta delle torri gemelle a New York City,
nella pandemia senza fine con il covid-19 ed ora anche nella minaccia di una
guerra nucleare, con allo sfondo una catastrofe ambientale dovuta al
cambiamento climatico. È interessante notare che una giovane adolescente, Greta
Thunberg, a soli 15 anni è stata capace di accelerare la presa di coscienza
globale. L'insicurezza è una delle condizioni più comuni nei giovani, in
particolare nelle prime fasi della crescita. In questo contesto particolarmente
simbolico puntiamo a soluzioni per capire come evitare o curare i traumi
emotivi nelle diverse fasi della crescita, in una società globale”.
Per Carlo Rodomonti, (marketing strategico e digital Rai Cinema) il
disagio giovanile può essere aiutato anche con le produzioni di Rai Cinema che
lo raccontano. Gli hikikomori , giovani rinchiusi in se stessi, sono
protagonisti di un cortometraggio Rai : “Dare spazio ai racconti di storie
complesse - afferma - permette di approfondire le tematiche più nascoste e più
complesse della vita”.
Di televisione occupata dai giovanissimi parla Marco Lanzarone (Rai
Kids): “I giovanissimi, parlo dei bimbi fino a 6 anni dopo il 2020 hanno preso
possesso del nostro programma attraverso i messaggi che mandavano ai loro cari.
Con il Covid abbiamo capito di doverli ascoltare.”
L’obiettivo della mattinata è stato raggiunto con Alessandra Graziosi
(Fondazione Scholas Occurrentes Italia) che ha coinvolto relatori e spettatori
in un tempo dedicato allo sguardo e allo stupore abbiamo condiviso le parole di
dice Josè Maria Del Corral, direttore mondiale di Scholas Occurrentes
direttore mondiale di Scholas Occurrentes: "I giovani sono diventati i
nuovi veterani di guerra. Perché hanno appena combattuto una pandemia e adesso
si trovano ad affrontare una nuova minaccia. Ecco perché in questo anniversario
speciale vogliamo far capire le ricadute di questi avvenimenti sulla sfera
emotiva dei giovani. Fino ad ora nessuno ha associato la pandemia e la guerra”.
L'iniziativa è stata organizzata grazie al sostegno e alla collaborazione
con Osservatorio TuttiMedia.
Per vedere altra volta la diretta:
https://www.youtube.com/watch?v=6gttJabHYcU
Per maggiori informazioni:
redazione@mediaduemila.com
virginia.priano@scholasoccurrentes.org
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