Carissime e carissimi coccinelle e lupetti, guide e
esploratori, scolte e rover, capo e capi,
genitori e famiglie delle guide e degli scout, in questo ultimo anno è stato un po’ triste vedere il mondo
meno colorato dalle uniformi scout.
Nelle città, nei boschi e sulle montagne, al mare e nelle campagne. Ma dove
eravamo finiti tutti? Dispersi dalla tempesta? Smarriti e confusi dalle dure
prove? Assolutamente no! Tutte le guide e gli scouts sono stati
impegnati nel tenere accesa e viva la fiammella delle loro lanterne.
Con sacrificio, con passione, con generosità, con creatività e fantasia. Come
nel tempo eroico della “Giungla silente”, tesi nello sforzo di
resistere “un giorno in più”!
Dal più profondo del cuore: GRAZIE!
Il nostro primo e più grande ringraziamento va a voi tutti,
coccinelle e lupetti, guide e esploratori, rover e scolte. Senza i vostri “eccomi!”, “del
nostro meglio!”, “estote parati!”, “servire!”, non sarebbe
stato possibile continuare a vivere il nostro entusiasmante Grande Gioco. Se lo
scautismo continuerà a percorrere la sua pista, il suo sentiero e la sua strada
per rendere il mondo migliore di come lo abbiamo trovato, lo
dovremo soprattutto a voi.
Ringraziamo di cuore tutte le capo e tutti i capi, per aver tenuta viva, con
audacia e creatività, la relazione educativa con i ragazzi, per non aver
mollato mai lo sguardo su di loro, per aver vissuto lo scouting, nella sua
essenza e profondità, per aver testimoniato la bellezza del mettersi a servizio
degli altri secondo le scelte delle Comunità capi e le possibilità consentite
nei diversi territori. Fare l’educatore è oggi stare nell’Esodo, essere
profeti e sentinelle,
accogliere, dare senso, camminare insieme, cercare segni di futuro e speranza
insieme alla Comunità! E’ questo a cui siamo chiamati oggi: a testimoniare
il coraggio della presenza e della speranza, nonostante tutto! Oggi il
capo educatore ha proprio il ruolo di “garante della speranza”, con
la consapevolezza che “siamo in una notte che già contiene l’albore del
giorno”.
Quali sono le sfide che ci stanno davanti? Come Associazione siamo
chiamati oggi a fare “resistenza educativa”:
– essere accanto alle ragazze e ai ragazzi, rimettendo al
centro la relazione educativa, ciò che, più di ogni altra cosa, ci rende “una
parte preziosa della società italiana”;
– difendere la socialità delle nostre bambine e dei nostri
bambini, delle ragazze e dei ragazzi, da tutto ciò che la ostacola e ritornando
ad offrire esperienze di vita all’aperto;
– affermare il valore e la forza rivoluzionaria dell’educazione,
unica realtà che può produrre cambiamenti, in un tempo generativo come quello
che stiamo vivendo;
– assumersi la responsabilità della cura e della custodia
di ognuno e soprattutto di coloro che sono più fragili e più deboli,
nella fedeltà al mandato di “Fratelli tutti”;
– costruire coesione sociale, cercando tutte le opportunità
possibili, insieme agli altri;
– annunciare che l’amore non è una proposta, ma è un mandato; non è una strada
possibile, ma è l’unica Via (dal documento “Chiamati ad annunciare”
del Consiglio generale 2020).
Vogliamo quindi proporvi un gesto, non solo simbolico ma concreto, per questo
Thinking Day che ha come tema la Pace. Ogni Gruppo
scout o unità, con fantasia e in accordo alle norme di legge, cerchi il modo per
rinnovare la Promessa Scout, pubblicamente. In spazi aperti, dove
possibile, in piazza, in chiesa o nel modo che riterrete più opportuno, anche
se video-connessi. Se volete, poi mandate una foto alla Redazione di Proposta
educativa (*).
Cerchiamo di testimoniare, tutti insieme, che ci siamo e che siamo sempre
pronti a servire il nostro Paese.
Sentiamoci sempre uniti e sostenuti da tutti gli altri: sarà
più facile affrontare le sfide che ci stanno davanti.
Buon volo, buona caccia e buona strada!
La Capo Guida d’Italia e il Capo Scout d’Italia
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