Papa Francesco: " ..... Vorrei dirvi: sognare non è mai troppo. Uno dei principali problemi di
oggi e di tanti giovani è che hanno perso la capacità di sognare. Né
molto né poco, non sognano. E quando una persona non sogna, quando un
giovane non sogna questo spazio viene occupato dal lamento e dalla
rassegnazione o dalla tristezza. «Questi li lasciamo a quelli che
seguono la “dea lamentela”! […] È un inganno: ti fa prendere la strada
sbagliata. Quando tutto sembra fermo e stagnante, quando i problemi
personali ci inquietano, i disagi sociali non trovano le dovute
risposte, non è bene darsi per vinti» (Esort. ap. postsin. Christus vivit, 141). Per questo, cara Liridona, cari amici, mai e poi mai si sogna troppo.
Provate a pensare ai vostri sogni più grandi, a quelli come il sogno di
Liridona – ve lo ricordate? –: dare speranza a un mondo stanco, insieme
agli altri, cristiani e musulmani. Senza dubbio è un sogno molto bello.
Lei non ha pensato a cose piccole, a cose “rasoterra”, ma ha sognato
alla grande. E voi giovani dovete sognare alla grande!....
Ecco, bisogna fare come quegli artisti e diventare bravi scalpellini
dei propri sogni. Dobbiamo lavorare sui nostri sogni. Uno scalpellino
prende la pietra nelle sue mani e lentamente comincia a darle forma e
trasformarla, con applicazione e sforzo, e specialmente con una gran
voglia di vedere come quella pietra, per la quale nessuno avrebbe dato
nulla, diventa un’opera d’arte.
«I sogni più belli si conquistano con speranza, pazienza e impegno,
rinunciando alla fretta – come quegli artisti –. Nello stesso tempo, non
bisogna bloccarsi per insicurezza, non bisogna avere paura di rischiare
e di commettere errori – no, non avere paura! –. Piuttosto dobbiamo
avere paura di vivere paralizzati, come morti viventi, ridotti a
soggetti che non vivono perché non vogliono rischiare – e un giovane che
non rischia è un morto – perché non portano avanti i loro impegni o
hanno paura di sbagliare. Anche se sbagli potrai sempre rialzare la
testa e ricominciare, perché nessuno ha il diritto di rubarti la
speranza» (Esort. ap. postsin. Christus vivit, 142). Non lasciatevi rubare la speranza!
Cari giovani, non abbiate paura di diventare artigiani di sogni e artigiani di speranza. D’accordo?.... "
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