mercoledì 26 aprile 2017

L'UOMO AL CENTRO DELLE RELAZIONI E DEL METODO SCOUT

Intervento del 22 Aprile 2017 – Gerace (RC)

di Sonia Mondin, 
presidente nazionale MASCI

Quando B.-P. ha pensato al “buon cittadino”, al ragazzo che alla fine del percorso educativo doveva entrare nella vita dell’adultità, aveva certamente in mente una persona che da grande poteva che essere al centro di un sistema di relazioni.

Sapendo che non si può essere cittadini da soli, ma lo si è quando si vive in un contesto sociale, “la città” appunto:ossia l’insieme di persone che vivono, si organizzano, interagiscono, si relazionano tra di loro.

In questa interdipendenza risiede l’essenza, il cuore della nostra esistenza, che è esistenza di relazione; e l’esperienza scoutsi colloca all’interno di questo contesto, si colloca nel sistema relazionale.

Lo scautismo  non è una proposta staccata, non è esperienza altra, non è un ricordo dei bei tempi quando eravamo giovani esploratori, ma un metodo che, vissuto da adulti, consente a chi lo attua di proporsi come cittadino portatore di valori positivi, i valori della Promessa e della Legge Scout.

Sulla base di questa premessa, mi pare improprio poter trarre delle conclusioni così come scritto nella vostra locandina e a me assegnate rispetto al tema; ma siamo in un ambito in continuo divenire. Possiamo solo, forti del nostro vivere l’esperienza della Comunità, accompagnarci insieme, camminare insieme dentro alla città e – insieme – riflettere.


In questi tempi, però, mi pare di constatare che è invalsa l’abitudine di parlare di scautismo, piuttosto che di viverlo. Credo che se andiamo a “raccontare” lo scautismo, rischiamo di essere poco credibili. Come credo che nessuno di noi è entrato nel MASCI perché gli hanno raccontato bene lo scautismo, e nemmeno perché gli veniva offerta una proposta educativa. ....


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