VIETARE GLI SMARTPHONE ?
MEGLIO UNA SOLIDA EDUCAZIONE DIGITALE
Il presidente di Telefono Azzurro interviene nel dibattito
- di ERNESTO CAFFO
Il dibattito contro l’uso degli smartphone da parte dei minori è analogo a quelli che negli anni hanno caratterizzato lo sviluppo di altri media e strumenti tecnologici coinvolgendo bambini e adolescenti. Un esempio è stato quello sulla televisione. Tuttavia, battaglie come queste non tengono conto della globalità di un processo che coinvolge sempre più precocemente le nuove generazioni in tutte le parti del mondo. A livello globale, un utente su tre tra coloro che accedono alla rete e utilizzano quotidianamente le tecnologie digitali è un minore. Inoltre, si tende spesso a sottovalutare il fatto che sia impossibile, oltre che controproducente, vietare l’uso di questi strumenti.
Non è demonizzando e vietando gli smartphone che risolviamo il problema, questo è un atteggiamento miope che ignora ad esempio l’effetto che anche computer e videogiochi – e in generale le piattaforme di gaming – hanno sui minori. Non possiamo pensare di bloccare questi strumenti attraverso logiche prettamente sanzionatorie, è piuttosto necessario fornire strumenti educativi che aiutino i minori a comprendere i rischi e le opportunità dell’era digitale, mettendo anche in luce le potenzialità legate all’utilizzo dei media.
Crediamo sia importante porre l’accento sulla necessità di una solida educazione digitale dei minori, che permetta loro di utilizzare in modo consapevole e responsabile le nuove tecnologie, ma allo stesso tempo è fondamentale il coinvolgimento degli adulti, delle famiglie, delle scuole e dei mondi associativi con lo sviluppo di percorsi di conoscenza e riflessione, affinché possano realmente comprendere e supportare le nuove generazioni nel mondo digitale in continua evoluzione. Al di là quindi di riflessioni astratte e impraticabili, occorre individuare soluzioni percorribili da subito, implementando anche le legislazioni europee che tracciano un cammino e che tuttavia devono essere sostenute anche da misure interne efficaci. È evidente come tutti noi dobbiamo approfondire la comprensione e affrontare la centralità improvvisa che i temi dell’evoluzione della tecnologia hanno assunto. È necessario unire conoscenze provenienti da diversi ambiti, sviluppare normative globali e nazionali e promuovere una cultura digitale nel nostro Paese, affrontando il ritardo attuale. Occorre un approccio coordinato a livello nazionale, europeo e internazionale, per mantenere questo tema al centro dell’attenzione e tradurre le fragilità in proposte concrete. Gli Stati devono definire regole condivise, considerando il contesto globale, e le aziende devono assumersi una responsabilità sociale di impresa, bilanciando la concorrenza con la tutela degli utenti, a partire da quelli più piccoli e fragili.
L’age verification è ad esempio uno strumento che può diventare un asset fondamentale, ma è necessario che le singole piattaforme si impegnino per migliorarlo, poiché per un minore è spesso molto semplice accedere ad applicazioni e siti vietati eludendo con estrema facilità i meccanismi di verifica online. È inoltre fondamentale portare avanti a livello europeo il lavoro sulla legislazione sullo Csam (Child Sexual Abuse Material) ed è necessaria la presenza e l’attività di strutture di segnalazione e di intervento, come i trusted flagger, in grado di contribuire al governo del materiale tossico in rete molte volte autoprodotto da bambini e adolescenti. Un tema di grande rilevanza è infatti l’aumento da parte degli adolescenti dell’autoproduzione di materiale abusivo, che negli ultimi anni ha coinvolto sempre più precocemente i bambini.
È evidente come la chiave realistica per uno sviluppo tecnologico equilibrato e a misura di bambino non possa limitarsi a – naturalmente necessarie e doverose – disposizioni normative e regolamentari di portata sovranazionale, ma debba prevedere un percorso di collaborazione positiva e di corresponsabilità tra tutti i diversi attori. Occorre governare tutto lo scenario del digitale con una particolare attenzione anche al mondo del gaming online e alle nuove piattaforme trasversali frequentate dai ragazzi come Discord. Come Telefono Azzurro, da anni affrontiamo con misure di prevenzione e di contrasto i rischi della tecnologia e della rete, essenziali per costruire un ambiente digitale sicuro e costruttivo. Tuttavia, le risposte delle istituzioni e delle aziende coinvolte sono state molto limitate e generate da strategie prevalentemente miopi e difensive.
*Presidente di Fondazione Sos Il Telefono Azzurro Ets
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