La fede che io non ho
Lettura della realtà giovanile e del suo rapporto con la religione
Cosa è la religione per i giovani di oggi? Ha ancora un senso o davvero, come sembra, è un relitto del passato da abbandonare? Provo a ricavare una risposta da trentuno testi, scritti dai miei studenti, lo scorso anno, come prova d’esame, sul tema “I giovani e la fede”, che una mia collega di italiano ha dato alle due quinte in cui insegna. Con alcune sorprese, qualche conferma e molte possibilità aperte.
La prima sorpresa che mi colpisce è la loro idea sulla religione intesa come dimensione strutturale dell’essere umano e del loro approccio a tale dimensione. «La religiosità è parte integrante della vita di ogni giorno, insita nella natura umana». «Mi piacerebbe trovare risposte alle domande che ho, ma è inevitabile che la vita mi porti a credere o non credere». E ancora: «Sembra che molti giovani preferiscono non farsi domande e vivere come viene, ma io sono convinta che sia solo un’apparenza». La secolarizzazione, cioè la scomparsa della dimensione religiosa dalla vita, è finita. Anche se molti adulti non se ne sono accorti.
Ma appena si prova a dare un contenuto più preciso a questa dimensione spirituale che ritorna, ci si accorge della differenza rispetto a ciò che ci potremmo aspettare. «Non ci manca l’interesse per il sacro, ma non ci identifichiamo in una religione e nei suoi credenti». O ancora: «Per i giovani il senso e la spiritualità non sono più attese dalla Chiesa». O anche: «Io coltivo un rapporto individuale con una dimensione divina al di fuori di una religiosità tradizionale». Cioè la religiosità non è più vivibile in una dimensione religiosa istituzionale, ma altrove.
E questo ci aiuta a capire un terzo dato.,.....
Leggi: GIOVANI E RELIGIONE
Nessun commento:
Posta un commento