Quaranta anni fa è tornato alla Casa del Padre il servo di Dio, Mario Giuseppe Restivo, giovane scout diciannovenne che ha lasciato una significativa traccia di santità. Dopo quaranta anni egli continua ad essere un prezioso punto di riferimento per i giovani e gli educatori di oggi.
Tra i vari e molteplici problemi
educativi di oggi, emerge la necessità di fornire ai ragazzi e ai giovani degli
esempi “concreti” di coetanei che hanno vissuto e vivono percorsi di crescita
volti alla costruzione del bene comune e alla conquista di quei valori che
esaltano la dignità della persona.
Purtroppo, oggi, siamo
oppressi da messaggi e messaggini, immagini, “cinguettii” e brevi frasi frutto di fugaci emozioni e
sovente autoreferenti e propagatori più di pettegolezzo che di valori. Sono
come fuochi fatui che appaiono e scompaiono in pochi istanti. Per molti
l'importante è fare rumore, apparire per ricevere likes, mettersi in mostra con
ogni mezzo, esporsi come merce in cerca di guardoni e acquirenti ...
Mario, con il suo breve
ma intenso cammino di vita, ci stimola a privilegiare quel che conta, evitando
ogni spasmodica ricerca dell’appariscente, dello spettacolare e del
"pirotecnico”. E' un invito al cammino, passo dopo passo, con impegno e
con viva speranza, verso una meta elevata: l'incontro con Dio, il Santo dei
santi.
Papa Benedetto, nel corso
della sua visita in Sicilia, lo ha citato come esempio per i giovani. La
Conferenza Episcopale a lo ha inserito nella raccolta "I Santi della
posta accanto".
E' in corso la causa di
beatificazione
Sin da piccolo manifestò
vivacità, sensibilità ed impegno tanto da essere benvoluto e stimato da tutti.
La sua maturazione fu precoce. A 9 anni compose la sua prima poesia, seguita da
altri componimenti. Nel 1974 fu data alle stampe la prima raccolta di poesie
che fu intitolata "La mia aurora". A questa fece seguito un'altra
raccolta, pubblicata con il titolo "In cammino" e un’altra (postuma)
dal titolo “La stagione dell’incontro”.
Le sue opere poetiche e i
suoi scritti, il suo cammino terreno evidenziano il suo impegno per fare del
proprio meglio per vivere secondo la Legge scout alla luce degli insegnamenti
del Vangelo. Egli seppe vivere intensamente la propria esistenza di ragazzo tra
i ragazzi, di giovane tra i giovani e, come giovanissimo educatore, ebbe
un’alta tensione educativa.
In Mario fu costante
l’ardente desiderio di “andare oltre verso l’infinito” per spaziare in
Dio, per conquistare la vera felicità: “La vera felicità si conquista
nell’amore per Dio e per gli altri. E’ fede in Dio, nella vita. E’ solidarietà
gioiosa. Tutto il resto è apparenza e vanità”.
Morì il 19 Agosto 1982 nei pressi di Chambéry
, in seguito ad un incidente automobilistico, mentre con altri scout si recava
a Taizé.
Non
avete saputo vegliare con Me neppure un’ora”
“E’ pensando a queste parole che mi sono alzato
prima del solito stamattina per venire qua davanti a Te, Signore. Sai, non ero
abituato a sentirTi una presenza, ma ora, in quest’alba di uno splendido
mattino che ancora una volta ci dai, Tu ci sei: sento il tuo battito in me, ma
anche fuori di me. In me, poiché la mia disponibilità dell’essere qui stamattina,
come dell’aver partecipato a questo campo, vive del tuo amore verso di me;
fuori di me perché tutto qui attorno è buono, poiché proviene dalla Tua
onnipotenza: il cielo, il bosco, gli uccellini, l’erbetta, le foglie secche,
reliquia di un autunno ormai lontano, il freddo, il silenzio, l’orizzonte.
Signore, dammi sempre un inizio, dammi soprattutto
la morte che lo precede, aiutami ad educare al vero amore le persone che mi
stanno attorno. Dio, guidami sulla strada del ritorno, affinché la mia casa divenga
la Tua casa, la mia vita diventi la Tua vita.
Signore, dammi
il coraggio, la comprensione e l’umiltà alla maniera del tuo Figlio. Ti
prego per le persone smarrite, per chi non sa ancora da che parte andare,
eppure ci va. Dammi la spontaneità e la fantasia
perché sia un ragazzo tra i ragazzi. Ti prego perché non muoia in me la
speranza.
E, quando sono solo, Signore, quando a sera busso
alla porta di qualcuno e nessuno mi dà risposta, ricordaTi di me e rendimi
capace di sorridere. Fa’ che possa sempre darmi agli altri in umiltà e completa
condivisione. Nel mio cuore, Signore, troverò il posto per le mille vite
dell’universo.
E, ora, Signore, lascia che il Tuo servo vada in
pace secondo la tua parola, fa’ che il tuo servo abbia il coraggio di uccidere
le sue maschere. Amen.