martedì 26 marzo 2024

GIOVANI, FORMAZIONE, SVILUPPO

 


Formazione

 dei giovani


e

obiettivi 

di sviluppo sostenibile


Nel Dizionario della Dottrina sociale della Chiesa, Simona Sandrini si sofferma sui traguardi dell’Agenda ONU 2030 insistendo sulla necessità di dar vita a percorsi di formazione che arrivino a creare reti solidali e progetti di fraternità

 

-         di Simona Sandrini*

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Grande è l’impegno oggi di educatori, formatori, pedagogisti e insegnanti per alfabetizzare le giovani generazioni sui molteplici temi dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Occorre pensare ai cambiamenti dell’assetto ambientale e politico-economico-sociale anche e soprattutto in riferimento all’esperienza personale: ossia, educare le nuove generazioni a porre in stretta correlazione le variazioni auspicate nel mondo esterno e quelle che possono realizzare nella propria sfera di vita. Muovere verso società eque, solidali e durature significa, infatti, fare affidamento su nuove generazioni giuste, generose e rispettose, che adottino per ciascun obiettivo di sviluppo sostenibile stili di pensiero e azione, di vita e professione, di comunicazione, produzione e consumo orientati al benessere come fraternità e al bene comune come garanzia di dignità personale. Dal punto di vista pedagogico ciò si traduce nel formare non solo giovani “iper-skillati” per competenze specialistiche, in grado di realizzare traguardi di progresso funzionale sulla scia dell’Agenda, ma anche dar vita a percorsi di formazione capaci di generare il desiderio di avverare famiglie solidali, reti territoriali, comunità scolastiche, economie di comunione, imprese sociali, progetti di rispetto, fraternità e pace.

 Le giovani generazioni sono portatrici di un potenziale di sviluppo che coincide con il bene di tutti e di ciascuno: chi meglio della gioventù, per le caratteristiche di vivacità, creatività e apertura al nuovo, potrebbe accompagnare con motivazione il processo trasformativo della transizione ecologica? Ai giovani spetta un compito immaginativo, al limite tra volere e dovere, in cui, all’appiattimento sul dato di realtà e sulle fatiche della comunità di vita nel pianeta, si sostituisca un anelito di speranza creativa, un tocco di libertà immaginativa, che lasci intravedere scenari futuri di bellezza proprio a partire dalle fragilità del progresso per come è stato concepito fino ad ora. I giovani, afferma Papa Francesco, sono «l’adesso di Dio»: «essere giovani, più che un’età, è uno stato del cuore» (Christus vivit, 2019, 34). Ancora: «abbiamo bisogno, piuttosto, di progetti che li rafforzino, li accompagnino e li proiettino verso l’incontro con gli altri, il servizio generoso, la missione» (Christus vivit, 30). La fraternità (Fratelli tutti, 2020) diviene orizzonte formativo in esperienze di partecipazione, condivisione e collaborazione.

 *Docente di Progettazione e coordinamento pedagogico presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore

 Vatican News

giovedì 21 marzo 2024

ERNESTO E' TORNATO ALLA CASA DEL PADRE

 

OR SUI SENTIERI

 DEL CIELO ….




QUALCHE MINUTO CON ERNESTO

 https://youtu.be/AyJU8YsMXao


Ciao Ernesto, ci addolora la tua partenza per i campi del cielo. Lasci una luminosa traccia nel tuo cammino terreno.

Ti ringrazio, e ti ringraziamo, per la tua sincera amicizia, non solo per me ma anche per gli amici del settore specializzazioni-competenze con i quali abbiamo avuto la fortuna e la gioia di condividere un lungo e fecondo cammino.

Avevamo quasi la stessa età: pochi giorni ci separavano dal giorno di nascita, per questo ci piaceva essere chiamati fratelli gemelli.

 La tua semplicità, la tua lealtà, la tua profonda fede, la tua grande e non ostentata competenza, la gioia di vivere, il tuo stile semplice ma profondo e silenzioso, discreto e signorile, hanno sempre lasciato un segno in ciascuno di noi ed in tutti quelli che hai conosciuto.

È in me, e negli amici della Massariotta, ancora vivo il ricordo dei molti eventi vissuti e condivisi nel lungo sentiero scout.

Ricordo quando sei venuto a trovarci a Marineo e siamo andati in giro per il bosco: le tue conoscenze botaniche, il tuo acuto spirito di osservazione, la tua arte di ascoltare la natura, i tuoi preziosi consigli, il tuo profondo e sincero rispetto per il creato, la tua meraviglia ci hanno riempito di gioia e di sapienza.

Nel settore specializzazioni e nello scautismo-guidismo, nell'Agesci e nel MASCI, hai lasciato un grande segno che non si disperderà; non frastornante rumore, ma dolce melodia e gentile sussurro, non supponente conoscenza ma umile e profonda sapienza.

 Ciao Ernesto, sei già nelle braccia del Padre e anche là sei nel coro celeste, con gli amici che ci hanno preceduto.

 Da lontano ne sentiremo il fascino e la dolcezza.

A presto, caro fratello.  Una preghiera e un abbraccio da noi tutti.

                                                                                                   Giovanni Perrone

 

Carissimi, la morte di Ernesto mi addolora profondamente. 

Abbiamo condiviso tante esperienze legate al settore e associative. Il suo entusiasmo contagioso è entrato spesso in sintonia con il mio e lo considero un maestro nello scouting.

Con lui ho fatto i primi passi nella Base di Bracciano e a lui sono succeduta come responsabile. E l'ho amata, curata, cresciuta spero come a lui piaceva.

Abbiamo condiviso i campi alla ricerca dell'arca perduta e in quelle occasioni ho imparato tantissimo in natura, in tecnica, in espressione. La sua passione per il canto scout interpretato come andava fatto in base alla fonte originaria è stato un arricchimento per l'anima. 

Era un uomo trasparente e semplice: il tipo d'uomo forgiato dallo scautismo, un tipo che sarebbe piaciuto a BP.

Ecco, se penso ad Ernesto, vedo l'uomo dei boschi, ma anche il cristiano impegnato a portare, con l'aiuto del Signore, la Parola ai ragazzi. 

Il suo sguardo meravigliato difronte alla natura aveva il sapore dello sguardo di un ragazzo. Gli devo molto, ma principalmente gli devo di avermi appassionato al settore e ad uno scautismo essenziale. “Sei proprio una capo gagliarda" che detto da Ernesto, radici ben radicate nell'ASCI anni '60, non è poco.

 Sono certa che il Signore gli abbia fatto ritrovare la strada, dopo questi ultimi anni in cui la sua bussola s'era offuscata. E con la strada verso di Lui la Gioia, quella piena dei Figli di Dio. 

Oggi accendilo tu, Ernesto, il fuoco nel bivacco dei Beati!

 

                                                                                                               Lucina Spaccia