sabato 31 dicembre 2016

UN ANNO NUOVO ARRIVA. AUGURI!!!!


UN ANNO E' GIA' TRASCORSO. GRAZIE, SIGNORE, PER AVERCELO DONATO

PREGHIERA DI FINE ANNO


Signore,
alla fine di questo anno voglio ringraziarti
per tutto quello che ho ricevuto da te,
grazie per la vita e l’amore,
per i fiori, l’aria e il sole,
per l’allegria e il dolore,
per quello che è stato possibile
e per quello che non ha potuto esserlo.
Ti regalo quanto ho fatto quest’anno:
il lavoro che ho potuto compiere,
le cose che sono passate per le mie mani
e quello che con queste ho potuto costruire.
Ti offro le persone che ho sempre amato,
le nuove amicizie, quelle a me più vicine,
quelle che sono più lontane,
quelle che se ne sono andate,
quelle che mi hanno chiesto una mano
e quelle che ho potuto aiutare,
quelle con cui ho condiviso la vita,
il lavoro, il dolore e l’allegria.
Oggi, Signore, voglio anche chiedere perdono
per il tempo sprecato, per i soldi spesi male,
per le parole inutili e per l’amore disprezzato;
perdono per le opere vuote,
per il lavoro mal fatto,
per il vivere senza entusiasmo
e per la preghiera sempre rimandata,
per tutte le mie dimenticanze e i miei silenzi.
Semplicemente … ti chiedo perdono.
Signore Dio, Signore del tempo e dell’eternità,
tuo è l’ oggi e il domani, il passato e il futuro, 
e, all’inizio di un nuovo anno,
io fermo la mia vita davanti al calendario
ancora da inaugurare
e ti offro quei giorni che solo tu sai se arriverò a vivere.
Aiutami a viverli degnamente e pienamente.

Preghiera di un giovane contadino sudamericano


               Anonimo (giovane contadino sudamericano)

lunedì 26 dicembre 2016

UN RAGGIO DI ALLEGRIA


IL CORRIMANO

Il bambino per i limiti delle energie d’una vita che inizia, il vecchio per la debolezza dell’età d’una vita cadente e il giovane per la violenza delle difficoltà che attraversa e l’inaccessibilità degli ostacoli… deve usare il corrimano.
Il corrimano. L’ho incontrato nelle cenge di montagna, nei passaggi esposti dei camminamenti segnati dagli alpini, lungo le scale percorse da ammalati e anziani. È sempre presente come prezioso appoggio e sostegno
Ma l’esperienza fatta a Trieste è stata maestra… Il corrimano lo vedi nei tratti più esposti alla bora, dove assisti a delle scene curiose e degne di nota, per la violenza del vento.
In certi momenti della giornata e in certi punti o passaggi della città… non è proprio possibile stare in piedi o camminare normalmente. Se non sei sorretto dal corrimano, corri il rischio di cadere, di essere scaraventato a terra.
I bambini raramente cadono a terra, non solo perché sono piccoli, ma soprattutto perché non fanno un passo senza il corrimano che Dio ha consegnato a loro: la mamma. Insegnano che rovina a terra chi presume di stare in piedi da solo.
Quando sei attraversato da grandi prove e tentazioni, t’accorgi che il Papà ti sta regalando la felice consapevolezza in cui si sperimenta sulla propria pelle che “non si può stare in piedi se non aggrappati, avvinghiati al “corrimano onnipotente”: Gesù. Reso un tutt’uno con Lui, anche tu puoi diventare “corrimano” sicuro per chi soffre la prova.
Ciao da p. Andrea





domenica 18 dicembre 2016

BUON NATALE e FELICE ANNO NUOVO


“Il Natale è per sempre, non soltanto per un giorno,
l’amare, il condividere, il dare, non sono da mettere da parte come i campanellini,
le luci e i fili d’argento in qualche scatola su uno scaffale.
Il bene che fai per gli altri è bene che fai a te stesso”.
                                                                                                                              – Norman Brooks (1928 – 2006)


mercoledì 14 dicembre 2016

RESTANO TRE COSE

Restano tre cose
Di tutto restano tre cose:
la certezza
che stiamo sempre iniziando,
la certezza
che abbiamo bisogno di continuare,
la certezza
che saremo interrotti prima di finire.
Pertanto, dobbiamo fare:
dell’interruzione,
un nuovo cammino,
della caduta,
un passo di danza,
della paura,
una scala,
del sogno,
un ponte,
del bisogno,
un incontro.
Ferdinando Pessoa

martedì 13 dicembre 2016

PRESEPE e ALBERO di NATALE: speranza e amore

IL PRESEPE e l'ALBERO DI NATALE, un messaggio di speranza e amore.

       
"       Il presepe e l’albero formano  un messaggio di speranza e di amore, e aiutano a creare il clima natalizio favorevole per vivere con fede il mistero della Nascita del Redentore, venuto sulla terra con semplicità e mitezza. 
         Lasciamoci attrarre, con animo di fanciulli, davanti al presepe, perché lì si comprende la bontà di Dio e si contempla la sua misericordia, che si è fatta carne umana per intenerire i nostri sguardi".
Papa Francesco

 "L’albero di Natale arricchisce il valore simbolico del presepe, che è un messaggio di fraternità e di amicizia; un invito all'unità e alla pace; un invito a far posto, nella nostra vita e nella società, a Dio, il quale ci offre il suo amore onnipotente attraverso la fragile figura di un Bimbo, perché vuole che al suo amore rispondiamo liberamente con il nostro amore. 
Presepe e albero portano quindi un messaggio di speranza e di amore, e aiutano a creare il clima propizio per vivere nella giusta dimensione spirituale e religiosa il mistero della Nascita del Redentore. 
Natale è festa cristiana e i suoi simboli costituiscono importanti riferimenti al grande mistero dell’Incarnazione e della Nascita di Gesù. 
Il Creatore dell’universo, facendosi bambino, è venuto tra noi per condividere il nostro umano cammino; si è fatto piccolo per entrare nel cuore dell’uomo e così rinnovarlo con la onnipotenza del suo amore. 
E’ per questa ragione, ha aggiunto, che è necessario prepararsi “ad accoglierlo con fede animata da salda speranza. 
L’albero e il presepe sono elementi di quel clima tipico del Natale che fa parte del patrimonio spirituale delle nostre comunità. 
E’ un clima soffuso di religiosità e di intimità familiare, che dobbiamo conservare anche nelle odierne società, dove talora sembrano prevalere la corsa al consumismo e la ricerca dei soli beni materiali. 
L’abete in particolare è un significativo simbolo del Natale di Cristo, perché con le sue foglie sempre verdi richiama la vita che non muore. 
Mantenete vive queste belle tradizioni così sentite, e impegnatevi a renderle sempre più manifestazioni di una vita cristiana autentica ed operosa”. 

Papa emerito Benedetto XVI

domenica 11 dicembre 2016

Da BETLEMME In arrivo la LUCE della PACE

Luce della pace di Betlemme. 

Gli orari del treno

Il 20 dicembre (ore 00.30 circa) arriverà alla stazione ferroviaria di Messina il treno con a bordo l’equipaggio che porterà la Luce della pace di Betlemme, per poi essere distribuita a tutte le realtà scout ed ecclesiali siciliane. Il treno con la luce proseguirà poi per Palermo, dove arriverà alla stazione centrale alle ore 9.50 circa (clicca qui per gli orari le fermate). Contemporaneamente da Messina partirà un’auto per Siracusa, con arrivo previsto alle ore 7.40 (clicca qui per gli orari e le fermate).
Fonte: Agesci Sicilia

domenica 4 dicembre 2016

SCAUTISMO CATTOLICO: UN CAMMINO LUNGO CENTO ANNI

Oggi a Roma si celebra una S.Messa per il centenario dello Scautismo Cattolico Italiano, presieduta dal card. Ravasi e concelebrata dagli Assistenti ecclesiastici generali delle maggiori associazioni cattoliche italiane, Agesci, Fse e Masci. 


Cent’anni sulla strada, nei boschi, sotto le tende, attorno al falò. Cento anni per i giovani, assieme ai giovani. Cento anni di resistenza, cambiamento e, soprattutto, educazione. Cento anni fa, il 16 gennaio 1916, nasceva l’Asci, Associazione scautistica cattolica italiana – Esploratori d’Italia, per opera del conte Mario di Carpegna, guardia nobile del Papa, che dopo l’approvazione pontificia dell’associazione ne divenne il primo commissario generale. Domenica 4 dicembre alle 11 nella basilica di S. Giorgio al Velabro a Roma, sarà celebrata una Santa Messa in occasione del centenario dello scautismo cattolico italiano. A presiederla il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, assieme agli Assistenti ecclesiastici generali delle maggiori associazioni cattoliche italiane, Agesci, Fse e Masci. Cento anni fa comincia il lungo cammino dello scautismo cattolico italiano, che passerà nella clandestinità il ventennio fascista. È la famosa «grande avventura» delle Aquile randagie.

Leggi: SCAUTISMO CATTOLICO


sabato 3 dicembre 2016

AVVENTO: IN CAMMINO CON GIOVANNI BATTISTA

SAN GIOVANNI BATTISTA,
un educatore cristiano
di   Vincent Dollmann


L’Avvento ci propone di camminare non solo con Maria, ma anche con san Giovanni Battista, il precursore di Gesù.  Egli, grazie al suo insegnamento e alla sua testimonianza di vita, annuncia l’imminente venuta del Messia. La sua autorevolezza e competenza sono riconosciute dalla gente, tanto che molti lo confondevano con lo stesso Gesù.
Nel contempo, egli si mette da parte per dare spazio al vero Messia.
Nel “mestiere” dell’educatore la competenza va di pari passo con l’umiltà. E’ una necessità per ogni educatore e condizione di riuscita nel servizio che svolge.

  1. L’educatore, un ricercatore di verità
Essere educatore come San Giovanni Battista vuol dire cercare la verità, cioè essere capace di scoprire l’iniziativa e la presenza di Dio. Infatti, è sempre Dio a fare il primo passo. E’ Dio che ha incontrato Giovanni Battista attraverso Gesù.
Quando Giovanni vede avvicinare Gesù, egli dice: “Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo”. Egli accoglie anzitutto il mistero di Gesù che vivrà la sua fedeltà a Dio Padre sino alla morte e aprirà una breccia al fine di permettere agli uomini d’accedere al perdono a alla vita di Dio.

Il dipinto di Matthias Grünewald (Museo Unterlinden di Colmar) presenta Giovanni Battista come un contemporaneo della crocifissione. L’artista lo raffigura con il dito che indica Cristo in croce, un Cristo sofferente che si fa carico di tutta la sofferenza del mondo e dei peccati degli uomini, manifestando l’amore infinito di Dio che raggiunge l’uomo e gli offre la salvezza........

Leggi:   SULLE ORME DI GIOVANNI BATTISTA